Dopo aver lavorato in classe seguendo le lezioni, prendendo appunti, trascrivendo esercizi, ascoltando le interrogazioni, incomincia la fase più impegnativa del lavoro dello studente: l’organizzazione a casa.

   PIANIFICAZIONE DEI TEMPI

Nei primi anni della scuola media superiore lo studente si  trova a dover gestire

in modo più autonomo la distribuzione del proprio tempo. È evidente che ogni persona deve avere chiara la scala delle priorità che si pone. Ad esempio: se uno studente studia con passione uno strumento musicale oppure pratica uno sport

a livello agonistico e decide che questa sfera della sua vita è irrinunciabile, necessariamente dovrà dedicare meno tempo alla scuola, ponendosi obiettivi realistici e non troppo ambiziosi. Per tutti, comunque, servono buone capacità organizzative soprattutto nelle giornate di studio che precedono le verifiche

scritte o le interrogazioni. Qualche consiglio potrà essere utile.

 

PROGRAMMA IN MODO EFFICACE

Una programmazione efficace prevede un piano settimanale in cui siano presenti quotidianamente momenti dedicati allo studio ed altri riservati allo svago. Il lavoro di pianificazione serve infatti a ridurre il tempo di studio aumentandone l'efficacia,

in modo da permettere di avere del tempo libero per le attività extrascolastiche

che interessano. Non è necessario prevedere molte ore di studio. Sono invece molto importanti la concentrazione, adeguate pause, buoni ripassi. Potresti costruire

una tua agenda settimanale con gli impegni fissi (sport, hobbies) e le fasce orarie

di studio-base, anche tenendo conto degli orari in cui lavori meglio. Prevedi anche una certa elasticità in modo da far fronte a eventuali periodi di lavoro intenso

nello studio o nello sport.

 

SEGUI TRE FASI

Nella programmazione dei tempi, occorre prevedere almeno tre fasi:

 

- la prima è di revisione di ciò che è stato svolto in classe al mattino. Infatti se

non si rimettono in ordine gli appunti o gli esercizi, presto dimenticheremo il 70%

di quanto abbiamo fatto;

 

- la seconda fase è di studio o di esecuzione di compiti. In questa fase è importante ricordare che gli esercizi vanno svolti dopo aver studiato la parte teorica.

Ad esempio in matematica, gli esercizi saranno una verifica della comprensione

dei concetti studiati nella teoria. Per quanto riguarda lo studio, affronteremo

gli aspetti legati alle tecniche di lettura, alla sottolineatura, alla rielaborazione personale con schemi e mappe. Della memorizzazione abbiamo già trattato precedentemente;

 

- una fase di ripasso. Solo dopo aver lasciato “sedimentare” le conoscenze, ripassi successivi permetteranno di inserire le conoscenze nella memoria a lungo termine.

 

STUDIA PER TEMPO

Non concentrare mai lo studio nei giorni appena precedenti le verifiche. Molti studenti fanno proprio così, fidando nella potenza della memoria a breve termine. Gli svantaggi però sono numerosi. Infatti i risultati che si ottengono in questo modo sono imprevedibili per vari motivi. L’ansia, ad esempio, gioca un ruolo importante nel nostro rendimento: se non siamo sicuri della nostra preparazione potremmo bloccarci, non ricordare più niente, fare una gran confusione. Inoltre, se la preparazione è fragile, basta una domanda posta

in modo diverso da quello che abbiamo previsto, per “perdere la bussola”. Inoltre, ed è la cosa più importante, se lavoriamo sempre con la memoria a breve termine, non riusciremo a costruire la già citata rete di conoscenze che ci serve per imparare nuove cose.

 

DISTINGUI TRA PREPARAZIONE PROSSIMA E REMOTA

È opportuno qui distinguere tra preparazione prossima e preparazione remota.

La prima è proprio quella che realizziamo con gli studi fatti a casa prima di ogni verifica o interrogazione. La seconda, invece, incomincia dalla prima spiegazione dell’argomento in classe, attraverso l’ascolto, gli appunti, la revisione a casa,

gli esercizi, la richiesta di chiarimenti, ecc. Il giorno prima di una verifica

o un'interrogazione è possibile solo fare un ripasso per accertarsi di sapere

esporre e utilizzare ciò che si è appreso. Quindi:

 

- rilettura veloce del testo, degli appunti, degli schemi, o esercizi-tipo;

 

- ripetizione ad alta voce per verificare la capacità di esposizione; eventuale simulazione dell'interrogazione o della verifica.

 

Perciò, se devi studiare 28 pagine di storia per l’interrogazione prevista tra 7 giorni , non programmare lo studio di quattro pagine al giorno. Intensifica invece lo studio all’inizio, diminuendo a metà settimana e tenendo due giorni per un ampio ripasso.

 

PIANIFICA REALISTICAMENTE

Verifica se la pianificazione è stata “realistica”. Confronta il tuo  programma con ciò che hai realizzato. Sei stato troppo ottimista sui tempi dello studio? O è successo

il contrario? Correggi la tabella di marcia, ricordando che stai imparando a studiare e, come in ogni apprendimento, gli errori sono previsti.

 

RISPETTA IL PROGRAMMA!

È l’aspetto più impegnativo: se hai difficoltà torna al capitolo Sostenere la volontà.

   ORGANIZZARE LO STUDIO A CASA

Ci sono diversi modi per affrontare lo studio di un argomento, ed è importante ripetere che ognuno di noi ha strade diverse per raggiungere l’obiettivo. La maggior parte delle persone, però, ha un proprio “percorso” che è risultato efficace e viene perciò riutilizzato. Sulla base di quanto dicono di fare le persone che hanno successo nello studio, un possibile percorso può essere questo.

 

ATTIVARE LA RETE DI CONOSCENZE. CREARSI ASPETTATIVE

Comincia ad esplorare il testo che hai davanti come si fa normalmente di fronte

a qualcosa di nuovo. Hai già un’idea globale dell’argomento perché in classe avrai ascoltato la lezione dell’insegnante. Il testo che hai tra le mani presenta una struttura ed un’organizzazione dei capitoli che è bene conoscere. Sulla base di titoli, sottotitoli, figure, grafici ecc. prova a prevedere di cosa parlerà il testo, collegandolo a ciò che già conosci sull’argomento.

 

COMPRENDERE

Fai una prima lettura globale. Dividi il testo in sequenze, ricavando le informazioni più importanti. Se incontri termini specifici, sottolineali. Se ci sono parole che non conosci, devi cercarne il significato sul vocabolario. Se incontri grafici,tabelle,ecc. non ignorarli. Integra le informazioni che ne ricavi con quelle fornite dal testo scritto. Mentre leggi, sottolinea i concetti, scrivi delle parole-chiave vicino ad ogni sequenza, numera i concetti da memorizzare.

 

RIELABORARE E MEMORIZZARE

Cerca il tuo modo di rielaborare ciò che hai letto. Puoi prendere appunti, fare schemi, fare mappe, ripetere ad alta voce,ecc. Cerca di associare ciò che stai memorizzando ad altre esperienze, conoscenze, immagini che emergono. Metti qualcosa di noto vicino a ciò che va memorizzato.Se l’argomento da studiare ha suscitato qualche interesse, sfrutta il momento favorevole e dai un contributo

per approfondire i contenuti.

   STRATEGIE DI LETTURA

Dopo aver pianificato il lavoro da svolgere a casa, definendone i tempi, la prima tappa importante è la lettura. Questo accade sia nel caso più semplice di studio

del testo, sia in quello più complesso in cui occorre reperire del materiale o produrre un lavoro.

 

Innanzitutto è necessario avere chiaro perché si legge:

- per studiare l'argomento?   

- per cercare la risposta a parti o concetti non capiti?

- per cercare qualche esempio su come risolvere un problema?

- per fare una ricerca?

- per trovare informazioni su un argomento che dobbiamo trattare in un tema?

 

Sulla base di questo scopo potremo decidere che strategia di lettura prediligere.

 

LETTURA INTEGRALE

Nel caso di una lettura integrale, cioè finalizzata allo studio serio di un argomento,

sarà necessaria molta concentrazione e dovranno essere utilizzare alcune tecniche di memorizzazione, come sottolineature, segni grafici (frecce, asterischi,ecc.)

e titoletti al margine.

 

LETTURA SELETTIVA-ORIENTATIVA

Avviene quando intendiamo capire di che testo si tratta oppure quando vogliamo verificare se un certo testo risponde alle nostre esigenze, ma non approfondire ulteriormente.

 

LETTURA SELETTIVA-CURSORIA

Si tratta del caso in cui operiamo una selezione delle informazioni, limitandoci

a leggere le parti che ci interessano.

 

SEI UN BUON LETTORE?

Ma, prima di  arrivare a questa fase, vale la pena di verificare se si è dei buoni lettori. Un buon lettore è colui che legge velocemente e capisce quello che legge;

una buona lettura prevede una velocità di 300-400 parole al minuto. Se un lettore

è in grado di leggere a questo ritmo significa che:

 

- utilizza adeguatamente l’ampiezza del campo visivo per cogliere gruppi di parole

con un solo colpo d’occhio;

 

- riesce a fare una lettura silenziosa senza passare attraverso la traduzione uditiva dei suoni. In effetti la velocità degli occhi è superiore a quella della produzione di parole;

 

- per raggiungere una velocità superiore a quella di lettura ad alta voce, il cervello effettua delle operazioni di “riempimento” e intuizione delle parole che verranno, anticipandone l’arrivo. Si tratta cioè di una lettura “attiva”, in cui chi legge “sa cosa potrebbe aspettarsi”. Sperimentalo subito:

 

          Secnodo un pfrosseore dlel'Unviesrita' di Cmabrdige,

          non imorpta in che oridne apapaino le letetre in una paolra,

          l'uinca csoa imnorptate e' che la pimra e la ulimta letetra

          sinao nel ptoso gituso. Il riustlato puo' serbmare mloto

          cnofsuo e noonstatne ttuto si puo' legerge sezna mloti

          prleobmi. Qesuto si dvee al ftato che la mtene uanma non

          lgege ongi ltetera una ad una, ma la paolra nel suo isineme.

          Cuorsio, no?

 

Inoltre ricorda che esistono operazioni per rendere efficace la lettura e ridurre

il tempo di assimilazione. Può esserti utile:

 

AVERE DELLE ASPETTATIVE

Un’operazione efficace è qualla di richiamare alla mente, ponendoci delle domande, ciò che conosciamo già su quell’argomento. Infatti, poiché sappiamo che il sistema delle conoscenze è una rete di informazioni legate tra loro, sarà più facile ancorare le nuove informazioni a una rete già strutturata piuttosto che “aprire” una rete del tutto nuova (che poi si perde nei magazzini della memoria). Avere delle aspettative sul testo ci permette di muoverci in modo più attivo e di essere maggiormente

in grado di selezionare le informazioni principali.

 

ELABORARE LE INFORMAZIONI

Ecco l’altro aspetto importante della fase di lettura. Le informazioni vanno

in qualche modo già elaborate. Si può procedere in vari modi, ma sicuramente occorre:

 

- individuare l'argomento di ogni parte del testo (conviene annotarlo a margine,

in modo da poter comodamente ricostruire il filo del discorso);

 

- individuare i concetti principali e quelli secondari (si può, ad esempio, sottolineare in modo diverso gli uni e gli altri);

 

- evidenziare in modo visibile i nuclei centrali, oppure le tesi dell'autore, cioè

quello che sarebbe più importante riferire se dovessimo scrivere solo tre righe

di sintesi sul testo.

 

PERSONALIZZARE IL TESTO

È chiaro perciò che il testo va usato, segnato, personalizzato in modo da aiutare

la comprensione e la memorizzazione: un libro nuovo e immacolato non indica

uno studente particolarmente attivo.

 

ARRICCHIRE IL TUO VOCABOLARIO

Bisogna sempre scoprire il significato di parole sconosciute: potrebbero essere fondamentali per la comprensione. Inoltre, se il tuo vocabolario è ricco, le tue prossime letture saranno più rapide.

   SOTTOLINEARE

Uno dei metodi migliori per essere attivi nella lettura è di seguirla sottolineando

e apportando segni grafici con varie funzioni. Questo permette di:

- concentrarsi;

- comprendere;

- selezionare le informazioni;

- iniziare la memorizzazione.

 

COME SI SOTTOLINEA?

- Alla fine di un capoverso si individua il concetto-chiave, distinguendo così

le informazioni importanti da quelle secondarie;

- alla fine di una più ampia porzione di testo occorre capire il rapporto tra le diverse informazioni fornite;

- se è possibile, è utile individuare una successione numerabile di informazioni. Potrebbe essere una successione di tipo cronologico, oppure un rapporto di causa-effetto, oppure potrebbero alternarsi concetti ed esempi. Sempre, però, in un testo

i legami tra le varie parti seguono criteri logici. I paragrafi, che rappresentano unità logiche di pensiero, sono ben distinti tra loro.

 

GLI ERRORI DA EVITARE

- Sottolineare troppo. Non si distinguono più le cose importanti;

- sottolineare sempre allo stesso modo. Occorre aggiungere qualche segno grafico

che distingua informazioni principali e secondarie, concetti da esempi. Ad esempio una doppia sottolineatura per il concetto chiave, una sottolineatura semplice per

le informazioni secondarie ecc. È utile utilizzare segni particolari per visualizzare punti non chiari, commenti personali, collegamenti tra informazioni;

- un ultimo punto: per essere sicuri di aver colto tutto ciò che di importante

il testo ci comunica, occorre ricordare che talvolta vi sono informazioni implicite,

non espresse apertamente, ma sono sottintese o considerate come premessa

già nota al lettore.

   SCHEMI

Per realizzare un apprendimento significativo e non meccanico è indispensabile inserire le nuove conoscenze in una rete di altre conoscenze già consolidate e dotate di significati e legami molteplici per la persona che studia. Ciò significa che la persona deve rielaborare e riorganizzare informazioni, dati, concetti, nella maniera più funzionale per lei. Vi sono molti modi per rielaborare e riorganizzare testi.

La scelta del tipo di rielaborazione può dipendere dall’argomento e dalla quantità del materiale di studio, ma anche dal proprio stile di apprendimento.

 

Se, ad esempio, sei una persona con una buona memoria visiva, allora le mappe fanno al caso tuo (e non solo, visto che risultano essere il tipo di rappresentazione più utile all’apprendimento).

 

Se, invece, sei una persona che ha bisogno di ripetere ad alta voce, forse per te

la traccia migliore sono gli appunti lineari, ben riorganizzati, con un’integrazione tra appunti da lezioni e appunti da lettura del testo.

 

Se hai bisogno di forme di riorganizzazione ordinate, ti possono essere utili schemi, tabelle e diagrammi  di flusso.

 

Tutti i libri di testo fanno ormai uso di vari tipi di schemi logici in modo da porre

in relazione fra loro argomenti e concetti. Gli schemi possono servire a:

 

- raccogliere le proprietà che delimitano un concetto;

- rappresentare le definizioni fornite dal testo;

- rappresentare i concetti in rapporto gerarchico (schema ad albero);

- raccogliere le informazioni relative ad un argomento;

- confrontare informazioni;

- organizzare liste di informazioni per categorie;

- organizzare per tabelle;

- organizzare per assi temporali, periodi e durate (schemi lineari);

- disporre una successione di azioni nel tempo su un diagramma di flusso;

- rappresentare vari tipi di legami logici tra fatti o concetti.

 

STRUMENTI NEL TESTO

1) Organizzatori anticipati: gli schemi vengono chiamati in questo modo nel caso

in cui siano posti all’inizio di un'unità di lavoro con l’obiettivo di aiutare lo studente a inserire in una rete logica le conoscenze che stanno per essere presentate.

 

2) Legami logici: nel corso della trattazione possono essere inserite per visualizzare diversi tipi di legami logici: legami di causa-effetto, fatto-conseguenza, processi ciclici, legami di inclusione, appartenenza, identità,ecc.

 

3) Sintesi: quando sono posti alla fine dell’unità essi hanno funzione di sintesi.

 

   MAPPE

Un particolare tipo di schema è rappresentato dalle mappe.

Le mappe sono delle rappresentazioni schematiche della relazione fra concetti; permettono di visualizzare rapidamente l’idea centrale o i concetti-chiave, evidenziano i legami logici tra le informazioni, si prestano a successive integrazioni. Ma soprattutto “assomigliano” al modo di procedere della nostra mente, che non è di tipo lineare ma si presenta come una “rete”. Ecco come si presenta il modello

di base di una mappa concettuale:

 

- due concetti rappresentati da un’ellisse (o qualsiasi altra forma ), collegati

fra loro da una freccia direzionale e da un verbo o altre parole che esplicitano

il tipo di legame;

 

- il numero di legami tra concetti è potenzialmente infinito, e corrisponde

alla porzione di conoscenza che si vuole rappresentare;

 

- le mappe possono essere utilizzate per tutte le materie di studio: se ti riescono

con facilità puoi farle prima di affrontare un argomento, per verificare ciò che già conosci, ma soprattutto sono utili come strumento di sintesi;

 

- le mappe sono utili anche per riorganizzare le idee quando devi svolgere un tema, fare un intervento ad una riunione, pianificare un lavoro di gruppo con i compagni.

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