Prima di chiedersi come studiare viene spontaneo chiedersi perché farlo.Occorre dunque parlare di motivazione allo studio, di quella spinta che muove le persone a seguire un percorso che richiede sicuramente impegno e costanza. Avere una sufficiente motivazione non basterà per farci alzare allegri la mattinae andare a scuola saltellando di gioia, ma ci consentirà di superare i momenti di fatica, consapevoli che i vantaggi saranno superiori agli svantaggi. Nella pratica non esiste “una” motivazione unica allo studio, ma esistono tantemotivazioni diverse che si uniscono per stimolarci e gratificarci nel nostro lavoro.Possiamo analizzare le motivazioni secondo criteri diversi, che possono utilmente incrociarsi per avere un quadro più completo. Ecco qualche utile criterio.

   MOTIVAZIONI INTERNE ED ESTERNE

Tutte le motivazioni nascono dentro di noi ma sono anche legate al mondo esterno.

Perciò parlare di motivazioni “esterne” ed “interne” non è corretto, ma ci può essere utile. Infatti in alcuni casi le nostre azioni risultano essere una risposta diretta

ad una richiesta che ci arriva dalla realtà circostante (motivazioni estrinseche);

in altri casi esse appaiono come una spinta che risponde ad esigenze che sentiamo dentro di noi (motivazioni intrinseche).

 

Le motivazioni “interne” possono essere:

      - il bisogno di autostima e di affermazione personale nel gruppo;

      - il bisogno di conoscere per capire il mondo circostante;

      - il piacere che proviamo nello svolgimento di un’attività.

 

Le motivazioni “esterne” possono essere:

      - il bisogno di interagire con il mondo esterno (capire le istruzioni di un gioco, 

        usare il computer, fare un versamento in posta, ecc.);

      - il bisogno di avere un progetto professionale per rendersi autonomi

        economicamente e iniziare un vita da adulti.

 

Nella grande maggioranza dei casi, non esiste una distinzione netta tra le due,

perciò dobbiamo immaginare una linea continua che va dalle “motivazioni esterne” alle “motivazioni interne” e potremo collocare ogni nostra motivazione lungo questa linea immaginaria, nel punto che ci sembra più adeguato. È evidente che l’insieme delle motivazioni che muovono la persona a studiare risulta tanto più efficace quanto più tende nella direzione delle motivazioni interne. Infatti questo significa che rispondiamo a dei bisogni profondi, sviluppando le parti positive di noi stessi, quelle necessarie per la nostra evoluzione.

   MOTIVAZIONI A BREVE E A LUNGO TERMINE

Le motivazioni a breve termine possono essere:

      - dimostrare a se stessi di “farcela”;

      - avere il riconoscimento dei professori;

      - essere considerati intelligenti dai compagni;

      - essere apprezzati dai genitori;

      - ottenere ricompense (denaro, permessi di uscita, vacanze).

 

Le motivazioni a lungo termine possono essere:

      - esercitare la professione che più ci ispira;

      - realizzare progetti a cui teniamo (andare all’estero, partecipare a concorsi ecc.);

      - sapere che persona vogliamo diventare.

 

Quando parliamo di motivazioni a lungo termine, non intendiamo necessariamente un progetto concreto o una passione predominante e chiara. Non è necessario, quindi, che uno studente sappia che cosa vuole fare da grande per essere motivato allo studio. È molto più probabile che sappiamo – qualche volta in modo confuso – che cosa ci fa sentire bene e che tipo di qualità vogliamo sviluppare. In altre parole, è utile chiedersi “che tipo di persona voglio diventare?”. In questo modo ci risulterà più semplice capire che cosa è utile anche nel breve termine.

 

Anche nel fortunato caso in cui abbiamo già un progetto preciso sul nostro futuro, sarà comunque utile scomporre l’obiettivo finale in tanti obiettivi più circoscritti, operazione che ci permetterà di darci delle motivazioni a breve termine.

   MOTIVAZIONE E SUCCESSO

Possiamo fare un’osservazione molto utile se mettiamo in relazione l’idea

di motivazione allo studio con il risultato che grazie ad esso otteniamo. Infatti,

se è vero che la motivazione è la “benzina” che ci permette di studiare, è vero

anche che il successo che otteniamo diventa “benzina” per continuare a studiare. Quindi:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

È per questo motivo che diventa molto importante avere tutti gli strumenti

che ci permettono di avviare questo circolo positivo.

Concludendo, abbiamo normalmente un insieme di motivazioni che ci spingono

a studiare e rispondono a diversi bisogni:

 

- bisogni di autostima (es. voglio dimostrarmi che sono una persona capace);

- bisogni di socialità (es. voglio lavorare con un gruppo di persone da cui mi

  sento accettato);

- bisogni affettivi (es. voglio che i miei genitori siano contenti di me);

- bisogni di relazione con il mondo esterno es. (voglio imparare ciò che mi serve

  per svolgere delle attività adesso e nel futuro);

- bisogni di obiettivi a breve termine (es. voglio avere buoni risultati in questo

  quadrimestre);

- bisogni di progetti per il futuro (es. voglio diventare veterinaria).

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